All'inizio ho semplicemente ignorato
i segnali che mi mandavi, sperando che così tu desistessi. "Sono forte e
coraggiosa", mi dicevo, "lui crede di farmi paura, ma non sa con chi
ha a che fare…". Ma più stringevo i denti per ostacolarti e più tu ti
facevi strada impadronendoti di me, della mia persona, del mio corpo e persino
della mia mente. Senza rendermene conto io, che fino ad allora mi apprezzavo
per aver sempre affrontato con intraprendenza la vita, ho lasciato che tu mi
soggiogassi lentamente. Tu, ambiguo e viscido, hai approfittato di ogni mio
istante di debolezza, insinuandoti dentro di me che inconsciamente combattevo,
senza sapere che le armi non erano pari.
Quando me ne sono resa conto era
ormai troppo tardi: avevi vinto tu. Ho dovuto pertanto cozzare contro una
realtà fino a quel momento a me sconosciuta, dove ho imparato che spesso non
basta la forza di volontà per sconfiggere certi nemici. Per colpa tua ho
sopportato dolore fisico e morale, ho perso la stima di persone che credevo mi
fossero amiche, ho dovuto cambiare le mie abitudini perché costretta ad
abbandonare il lavoro che tanto mi gratificava, ho dovuto imparare ad accettare
la tua presenza giungendo a compromessi inimmaginabili e, cosa ancor più grave
ed umiliante, ho perso la fiducia in me stessa …
Dopo aver vissuto un breve periodo
in completa tua balìa, ho realizzato che di te non mi sarei più liberata.
Allora ho riflettuto a lungo: con immensa fatica sono riuscita ad uscire
dall'apatia, facendo mio il motto "aiutati che Dio t'aiuta" e ho
cercato di conoscerti meglio e quindi… di accettarti. Volevi vivere con me,
dettandomi ogni giorno dure regole, creandomi nuovi freni con maggiori
ostacoli? Ebbene sì, sarei stata al tuo "gioco". Ed è così che ho
imparato ad affrontare una nuova vita, di certo non energica e serena come quella
precedente, con un percorso certamente molto più doloroso e accidentato, ma
sotto alcuni aspetti più riflessivo e rilassante. Così ho intrapreso un'altra
strada, sapendo che la donna che l'avrebbe percorsa non sarebbe stata più
quella sana e dinamica di prima: al suo posto ne stava nascendo una più
razionale, pacata e tranquilla, ma non per questo meno saggia in quanto
cosciente dei suoi limiti.
Ed è questa consapevolezza che ha
permesso alla nuova me stessa di imparare a chiedere aiuto in caso di bisogno,
accettando così l'intervento di persone meravigliose che spesso mi hanno teso
la mano, guidandomi quando mi perdevo. Ho incontrato gente davvero speciale,
per la quale non esistono parole abbastanza grandi per esprimere la mia
gratitudine. Fortunatamente, le persone veramente importanti della mia vita non
mi hanno mai abbandonato e quelle che ho perso sono state sostituite da altre
che di certo valgono molto di più. Ed ora percorro giorno dopo giorno una
strada spesso in salita, senza voltarmi indietro, senza lamentarmi di ciò che
avevo e che mi manca, ma ringraziando il buon Dio per quello che ho e di cui
posso ancora godere. Ed è così che, con occhi nuovi, mi scopro a provare
immensa gioia per particolari che prima non notavo: il calore mattutino che regala
l'alba con il suo primo raggio di sole, la bellezza immensa racchiusa nella
semplicità di un fiore di campo, l'allegria nell'argentea vocina di un bimbo,
il sorriso spontaneo e gratuito di una persona qualunque, il rumore di un'onda
contro uno scoglio, il fruscio del vento fra gli alberi nel bosco e… tanti,
tanti piccoli particolari che ora so valutare e riconoscere al primo istante e
che riempiono le mie giornate insieme alla vita quotidiana. Ora per me la
felicità sta nell'accontentarmi di quello che ho, senza però scordarmi che,
anche con i miei limiti, posso ancora trovare un poco di energia per nuovi
stimoli che rendono il mio percorso più piacevole.
Pertanto, mio caro Parkinson, sappi
che se ho accettato di dover condividere con te il mio futuro, non è certo
perché mi sono rassegnata. Ho solo imparato a trascorrere molti momenti della
giornata in tua compagnia che, anche se poco gradita, mi obbliga a rallentare
il ritmo, consentendomi così di osservare meglio il mondo che mi circonda.
Quotidianamente rilevo così qualche
nuova piccola meraviglia che mi permette di andare avanti, sostenendo che la
vita è bella ed è un dono troppo grande per essere sprecato.
Tutti dobbiamo imparare ad affrontare le difficoltà che si presentano
durante il nostro cammino, perché il sentiero che percorriamo è pieno di
ostacoli e di sorprese non sempre piacevoli. Bisogna allora armarsi di coraggio
e pazienza, scavare nel profondo del proprio cuore per far emergere la forza
che ognuno di noi racchiude in se stesso.