Un incontro davvero speciale di Marilina Salvetti - Bornoincontra

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Un incontro davvero speciale di Marilina Salvetti

Premio Letterario
 
"Un incontro davvero speciale (storia vera)" di Marilina Salvetti
Menzione speciale della Giuria Edizione 2014



Un giorno hai bussato alla mia porta… Avevo sentito parlare di te, ma mai avrei pensato di conoscerti personalmente. Ci sono eventi che ti cambiano davvero l'esistenza, e così è stato per me dopo il nostro primo incontro: pian piano, in modo silenzioso e subdolo, ti sei intrufolato nella mia vita fino ad allora felice, serena, spensierata. Ho cercato in tutti i modi di contrastare la tua insistenza nel volermi conoscere, ho combattuto sperando che il mio carattere energico e ottimista riuscisse a mandarti via, ma purtroppo tu sei stato più forte.
All'inizio ho semplicemente ignorato i segnali che mi mandavi, sperando che così tu desistessi. "Sono forte e coraggiosa", mi dicevo, "lui crede di farmi paura, ma non sa con chi ha a che fare…". Ma più stringevo i denti per ostacolarti e più tu ti facevi strada impadronendoti di me, della mia persona, del mio corpo e persino della mia mente. Senza rendermene conto io, che fino ad allora mi apprezzavo per aver sempre affrontato con intraprendenza la vita, ho lasciato che tu mi soggiogassi lentamente. Tu, ambiguo e viscido, hai approfittato di ogni mio istante di debolezza, insinuandoti dentro di me che inconsciamente combattevo, senza sapere che le armi non erano pari.
Quando me ne sono resa conto era ormai troppo tardi: avevi vinto tu. Ho dovuto pertanto cozzare contro una realtà fino a quel momento a me sconosciuta, dove ho imparato che spesso non basta la forza di volontà per sconfiggere certi nemici. Per colpa tua ho sopportato dolore fisico e morale, ho perso la stima di persone che credevo mi fossero amiche, ho dovuto cambiare le mie abitudini perché costretta ad abbandonare il lavoro che tanto mi gratificava, ho dovuto imparare ad accettare la tua presenza giungendo a compromessi inimmaginabili e, cosa ancor più grave ed umiliante, ho perso la fiducia in me stessa …
Dopo aver vissuto un breve periodo in completa tua balìa, ho realizzato che di te non mi sarei più liberata. Allora ho riflettuto a lungo: con immensa fatica sono riuscita ad uscire dall'apatia, facendo mio il motto "aiutati che Dio t'aiuta" e ho cercato di conoscerti meglio e quindi… di accettarti. Volevi vivere con me, dettandomi ogni giorno dure regole, creandomi nuovi freni con maggiori ostacoli? Ebbene sì, sarei stata al tuo "gioco". Ed è così che ho imparato ad affrontare una nuova vita, di certo non energica e serena come quella precedente, con un percorso certamente molto più doloroso e accidentato, ma sotto alcuni aspetti più riflessivo e rilassante. Così ho intrapreso un'altra strada, sapendo che la donna che l'avrebbe percorsa non sarebbe stata più quella sana e dinamica di prima: al suo posto ne stava nascendo una più razionale, pacata e tranquilla, ma non per questo meno saggia in quanto cosciente dei suoi limiti.
Ed è questa consapevolezza che ha permesso alla nuova me stessa di imparare a chiedere aiuto in caso di bisogno, accettando così l'intervento di persone meravigliose che spesso mi hanno teso la mano, guidandomi quando mi perdevo. Ho incontrato gente davvero speciale, per la quale non esistono parole abbastanza grandi per esprimere la mia gratitudine. Fortunatamente, le persone veramente importanti della mia vita non mi hanno mai abbandonato e quelle che ho perso sono state sostituite da altre che di certo valgono molto di più. Ed ora percorro giorno dopo giorno una strada spesso in salita, senza voltarmi indietro, senza lamentarmi di ciò che avevo e che mi manca, ma ringraziando il buon Dio per quello che ho e di cui posso ancora godere. Ed è così che, con occhi nuovi, mi scopro a provare immensa gioia per particolari che prima non notavo: il calore mattutino che regala l'alba con il suo primo raggio di sole, la bellezza immensa racchiusa nella semplicità di un fiore di campo, l'allegria nell'argentea vocina di un bimbo, il sorriso spontaneo e gratuito di una persona qualunque, il rumore di un'onda contro uno scoglio, il fruscio del vento fra gli alberi nel bosco e… tanti, tanti piccoli particolari che ora so valutare e riconoscere al primo istante e che riempiono le mie giornate insieme alla vita quotidiana. Ora per me la felicità sta nell'accontentarmi di quello che ho, senza però scordarmi che, anche con i miei limiti, posso ancora trovare un poco di energia per nuovi stimoli che rendono il mio percorso più piacevole.
Pertanto, mio caro Parkinson, sappi che se ho accettato di dover condividere con te il mio futuro, non è certo perché mi sono rassegnata. Ho solo imparato a trascorrere molti momenti della giornata in tua compagnia che, anche se poco gradita, mi obbliga a rallentare il ritmo, consentendomi così di osservare meglio il mondo che mi circonda.
Quotidianamente rilevo così qualche nuova piccola meraviglia che mi permette di andare avanti, sostenendo che la vita è bella ed è un dono troppo grande per essere sprecato.
Tutti dobbiamo imparare ad affrontare le difficoltà che si presentano durante il nostro cammino, perché il sentiero che percorriamo è pieno di ostacoli e di sorprese non sempre piacevoli. Bisogna allora armarsi di coraggio e pazienza, scavare nel profondo del proprio cuore per far emergere la forza che ognuno di noi racchiude in se stesso.
Motivazione della Giuria
L'improvviso incontro con la malattia costringe a ripensare la propria vita "con occhi nuovi".
Una testimonianza ben raccontata, lucida, emozionante e che infonde coraggio.
 
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