Margherita è una ragazza che non ama le etichette. A lei interessa essere solo se stessa. Non è una ragazzina né tenta di sembrarlo. Indossa vestiti comodi, si trucca poco, e il suo colorito è dovuto al tragitto per andare al lavoro in bicicletta. Va pazza per i fiori, il cibo e la biancheria intima. Nonostante sia una ragazza moderna e autodeterminata, non mostrerebbe mai la biancheria intima, perché è qualcosa che riguarda solo il suo partner, se Io avesse.
Quel mattino Margherita si era svegliata con una strana sensazione d'inquietudine. Durante la notte si era dimenata talmente da avvoltolarsi fra le lenzuola come in un bozzolo, tanto che poi non fu per niente facile sciogliersi da quel groviglio per levarsi dal letto. Erano state ore agitate. Ne intuiva il motivo. Forse era stata avventata ma aveva deciso che "l'incontro" con Ettore doveva essere combattuto sul ring dell'amore e della verità; perciò lo aveva stretto all'angolo con una domanda fondamentale.
Ettore aveva chiesto tempo. E quel giorno aveva appuntamento con lui.
Margherita era certa che sarebbe accaduto qualcosa di speciale, ma nonostante si sforzasse di ritrovare dentro di sé la capacità sensitiva ereditata dalla nonna, non percepiva se l'evento sarebbe stato bello o brutto. Una doccia profumata agli agrumi, la sua colazione preferita con cereali, nocciole, uva passa, caffè dolce scuro e forte (come dev'essere un uomo!) scacciarono via come una mosca molesta il malumore.
Indossò un vestito verde speranza, ballerine rosse ai piedi, e scese a prendere il giornale e la posta. Gettò via la pubblicità e scorse le notizie: corruzione, stupri, disoccupazione, spread alle stelle. - Uffa! E basta no? Esclamò risentita.
Per consolarsi lesse l'oroscopo del suo segno, la Vergine: - Oggi è un giorno speciale. Avrete un appuntamento importante con il destino. Accadrà un evento "gustoso" che darà una svolta clamorosa alla vostra vita.
Poco più tardi, quando Margherita sentì il richiamo del citofono, con eccitazione mista a timore pensò: - Ecco, Ettore è arrivato. Non può essere che lui, il destino, che suona alla mia porta!
Il destino possedeva la voce roca della fioraia con la bancarella sotto casa sua.
- Signorina Margherita, devo consegnarle dei fiori!
La ragazza, meravigliata e incuriosita, nell'andare ad aprire la porta, non potè evitare di guardarsi allo specchio dell'ingresso: zazzera arruffata e sopracciglia ad ala di gabbiano che inarcavano l'azzurro degli occhi brillanti di felicità per l'inaspettata sorpresa; nel petto il cuore batteva come un tamburo in una danza rituale africana. Si sentiva leggera ed euforica, - Bene, finalmente Ettore è crollato, pensò. Cosi avrebbe esaudito, proprio come desiderava da sempre, il suo sogno romantico. Le avrebbe chiesto di sposarlo con un enorme mazzo di rose rosse, senza spine.
La fioraia le porse, con un sorrisetto malizioso, un fantastico mazzo di fiori. Margherita lo guardò, sconcertata e incredula. Una cosa del genere non se l'aspettava proprio.
L'emozione tracimò dagli occhi in gonfi rigagnoli trasparenti, e le gambe decisero di non sorreggerla più. Si sedette di schianto su una sedia, provvidenzialmente sotto di lei, ciò le evitò una rovinosa caduta. Le dita tremanti di Margherita aprirono con eccessiva titubanza la busta gialla che accompagnava i fiori.
Nel biglietto c'era scritto: - Margherita tesoro mio, ho atteso una settimana per dirtelo perché volevo essere sicuro. Non dovrai più sfogliare i giorni come i petali del tuo nome chiedendoti "m'ama o non m'ama?" Questa è la mia delicata risposta: se son rose, fioriranno. Auguri. Ettore. Ecco, ogni malinteso si era dissolto come neve al sole. Margherita non resistette più alla tensione e scoppiò in un pianto liberatorio. La ragazza si calmò utilizzando le tecniche New Age che aveva imparato -in uno dei vari corsi che aveva seguito quando Ettore aveva altro da fare - inspirando raggi di sole ed espirando denso fumo nero. Con un profondo sospiro finale, dopo almeno trentacinque respirazioni di emergenza, l'ansia era sparita, il cuore aveva ripreso i battiti regolari e si sentiva notevolmente meglio.
- Evabbeh, è andata così! Si disse Margherita scuotendo, sconsolata, la testa, davanti al luminoso mazzo di fiori di zucca!
Allorché Margherita con il viso ancora rigato di lacrime fece spallucce al destino avverso e, per consolarsi della cocente delusione, giacché i fiori erano freschi e abbondanti, decise di cuocersi una frittata.
Ecco la ricetta: "Si prende un bel mazzo di fiori di zucca, appena consegnato dal fioraio. Si lavano accuratamente i fiori uno per uno, togliendo il pistillo che è amaro come lo sconforto per l'amore deluso. Si fanno scolare bene dall'acqua, asciugandosi per bene le lacrime. Nel frattempo si prendono delle uova fresche di galline allevate a terra, che sono le più astute perché il verme - Ettore - è furbo e non si fa prendere facilmente. Si rompono le uova all'interno di un piatto a fiori, che è più adatto; stando ben attente a non far cadere pezzettini di guscio, che non è per nulla facile come tutto ciò che riguarda l'amore. Poi, mentre si frullano bene le idee in testa si sbattono le uova con un po'di latte, parmigiano, uno zinzino di prezzemolo per colorare e un po' di peperoncino per pizzicare, sale e pepe q.b. In una pentola che non attacca mentre si canta "l'amore è come l'ellera dove s'attacca moreee..." si versa una "C" di buon olio extravergine d'oliva toscano appena franto, che punge ed è amabile quel tanto che basta - come l'amore vero -, mescolato a dello scalogno tritato. Nel momento in cui lo scalogno è indorato e spande nell'aria un buon profumo, si versano le uova e i fiori di zucca tritati con amore, accompagnati da un singhiozzo e un sospiro di rimpianto per il sogno non realizzato. Poi si cuoce per bene la frittata prima da un lato e, aiutandosi con un largo coperchio, si rigira il tutto dall'altro con destrezza; proprio come ha fatto Ettore! Quando la frittata è bella gonfia e ha quel colore dorato da acquolina in bocca, si apparecchia una bella tavola, si versa nella caraffa di cristallo del buon vino, si accende una candela che ne riflette il color rubino, e poi si suona al campanello del nuovo vicino che sembra simpatico, ha occhi belli e intelligenti, e lo sguardo diretto, e indossando il sorriso ironico e l'occhio felino di chi non è ancora decisa ad appendere la guèpiere al chiodo, lo s'invita ad assaggiare la ricetta con i fiori di zucca". Perché a volte gli oroscopi ci azzeccano!