Te ne sei andata senza far rumore, come le mamme escono dalle camerette quando i bambini dormono... ma il nostro risveglio è stato brusco e doloroso: tu non c’eri più. Ci siamo guardati scuotendo la testa, sbigottiti ed affranti: la nostra amica se n’era andata.
L’amicizia tra di noi è recente: da piccoli, per diversità di età e di contrada, non ci siamo mai trovati. Poi, quando con il tuo bagaglio di esperienze sei tornata al paesello con la voglia di restarci, al nostro primo incontro è stato subito chiaro che saremmo diventati amici. È nata tra noi un’immediata sintonia, un’intima confidenza, e soprattutto la voglia di stare insieme. Vacanze insieme, progetti insieme... anche l’idea di questo giornalino è nata con te, durante una serata piena di risate e di entusiasmo. Il tuo lavoro non ti permetteva di essere presente con assiduità alle varie attività del nostro circolo, ma hai sempre dato il tuo contributo e la tua disponibilità, le tue idee e soprattutto il tuo appoggio.
Pochi minuti prima di andartene mi hai mandato un’email, in risposta alla mia solita richiesta di passare a ritirare le Gazze per la consegna, prendendomi in giro: “Ok, Capo...” Il tuo “smile” è il simbolo del tuo bellissimo sorriso, che tutti hanno avuto modo di conoscere: lo considero un regalo, il tuo ultimo saluto per me.
Credevo saremmo invecchiati insieme, che avremmo finito per consumare i tavoli della tua osteria sotto il tuo sguardo amorevole ed attento, orgogliosa di ciò che eri riuscita a creare con le tue sole forze. La vita ha voluto diversamente.
Quante serate abbiamo trascorso parlando della vita e della morte, del perché siamo qui e di cosa ci aspetta oltre il confine... Tu, con tutti i tuoi dubbi al riguardo, sotto sotto eri convinta che qualcosa di meraviglioso ti attendesse; spero che ora tu l’abbia trovato, qualsiasi cosa fosse.
Mi mancherai da morire, mi mancheranno i tuoi occhi, la tua voce, il tuo sorriso, la tua pura ingenuità, i tuoi “neologismi”, e soprattutto il tuo profondo senso della giustizia e della solidarietà.
Io non posso sapere con certezza se davvero qualcosa di te ora sopravvive, da qualche parte, ma di una cosa sono sicuro: finché vivrò tu rimarrai viva in me, condizionando i miei gesti e guidando le scelte che farò, come una stella polare che mi indica il cammino.
Questa è la tua eredità, e io sono grato alla vita di poterla spartire con quanti hanno avuto la fortuna di conoscerti e di amarti.
Ciao Frency, addio dolce amica mia...
Fabio